2023 – Inevitabile
Al terzo anno del suo mandato di direttore artistico a Mittelfest, Giacomo Pedini sceglie il tema Inevitabile.
Dopo gli Imprevisti della passata edizione, il festival – e con lui anche Pedini – si domandano “quale sia il margine dato alla scelta del singolo, il gesto capace di cambiare l’andamento di un meccanismo che sembra immutabile. Un dubbio sempre più attuale nel tempo in cui viviamo, nel quale non è dato sapere se, nel bene o nel male, il punto d’arrivo che ci attende sia, o non sia, inevitabile”.
Sulla falsariga di un tema apparentemente astratto, in realtà ben radicato nella realtà di tutti i giorni si dispongono tutti gli eventi che da venerdì 21 luglio fino a domenica 30 danno fisionomia al Festival, oramai alla 32sima edizione.
Due contaminazioni in forma di concerto (quello dello Janoska Ensemble affiancato dall’Orchestra FVG e quello della band Fast Animals and Slow Kids affiancata dall’Orchestra Arcangelo Corelli) suggellano l’inizio e la fine del programma, esibendo in entrambi i casi i rimandi ironici tra l’inevitabilità del canone classico (le orchestre) e il soffio vitale di formazioni fusion che proprio quel canone intendono frantumare.
In mezzo, in dieci giorni, si dispiega una tavolozza di spettacoli e concerti che accolgono tanto le espressioni nuove del teatro, capace di abbandonare le tradizionali forme del realismo, tanto i colori di creazioni musicali che sembra difficile imbrigliare con etichette stabili. E come negli anni precedenti le scoperte della nuova danza e del nuovo circo.
I rapporti con la letteratura (Il visconte dimezzato di Calvino, restituito alla scena dalla presenza di Vinicio Marchioni). La creazione di ambienti sonori (come in Clessidra di Enrico Malatesta) oppure Tempo rubato (il walkscape di Strijbos & van Rijswijk che reinventa i percorsi urbani). La restituzione biografica tramite la musica (Le rose di Sarajevo raccontate da Erri De Luca). O ancora soluzioni ibride (Tesla di Ksenija Martinović), Non sono che alcuni tra gli elementi di riguardo del programma, nel quale spiccano punte di talento come quelle di Nicola Piovani, compositore, o Alexander Gadijev, pianista.
L’edizione 2023, rappresenta anche il preludio (costruito con accorto anticipo) del grande progetto GO2025 che tra due anni, nel 2025 appunto, celebrerà il gemellaggio tra l’italiana Gorizia e la slovena Nova Gorica, (già una città sola, spaccata in due alla fine del secondo conflitto mondiale), individuate ora come un’unica Capitale Europea della Cultura.
In questo senso Mittelfest 2023 mette sul tappeto due proposte che vogliono raccontare il ruolo del Festival nella veloce costruzione del futuro.
Inevitabile è allora un pensiero a Giorgio Pressburger, primo direttore artistico della manifestazione, il cui lavoro culturale e artistico e la personalità sono state raccontate in un’ampia mostra, intitolata Tornare.
Inevitabile è anche procedere alla ricostruzione di tutti i 32 anni di Festival e di tutti i suoi artisti, grazie alla costruzione di un ricchissimo, documentato archivio digitale completo – Mittelbabel – proprio l’archivio, che state ora consultando.
Rimangono sempre congiunte al cartellone principale le sessioni staccate di Mittelyoung (che si è svolto a maggio 2023 e aggiunge al cartellone tre spettacoli), gli incontri con gli artisti nel programma dei Kaffee, le proiezioni di Mittelimmagine, le esperienze immersive nel territorio Fvg di Mittelland.
– – – – –
direttore artistico: Giacomo Pedini
presidente Associazione Mittelfest: Cristina Mattiussi