2018 – Millennials
L’opportunità di una svolta artistica e la scelta – che nell’autunno del 2017 ricade sul regista bosniaco Haris Pašović – segnano per Mittelfest un nuovo ciclo triennale (2018-2020).
Nato a Sarajevo negli anni Sessanta, testimone oculare delle dolorose trasformazioni dell’area balcanica a cavallo di tre decenni, Pašović aveva ideato e diretto spettacoli ospitati nei maggiori festival europei (Avignone, Edimburgo, Napoli ). È a lui e alla sua esperienza di fondatore del Sarajevo Film festival, che il Mittelfest affida una nuova prospettiva che guardi all’Europa delle giovani generazioni.
Millennials si intitola infatti la prima tranche annuale del suo progetto (le successive saranno Leadership, 2019 e Empatia, 2020). L’edizione 2018 chiama perciò a raccolta la generazione europea nata a cavallo di due millenni e appronta per loro e anche grazie a loro un cartellone che, nelle parole del neo-direttore: “darà la parola ad alcuni dei più brillanti giovani talenti europei e li metterà in contatto con i più esperti artisti del continente, che sono millennials nelle idee e nello spirito”.
Un esempio è Tigermilk, spettacolo tratto dal romanzo di Stefanie de Velasco che parla di due quattordicenni, dei loro party adolescenziali, di un progetto “deflorazione” e del latte di tigre, il loro cocktail preferito: latte, brandy e passion fruit.
Si disegna quindi un cartellone composito, che trova pure in registi e coreografi come Luc Perceval (Hunger è basato sui romanzi naturalisti di Emile Zola), Kornél Mundruczkò (Winterreise è un esperienza multidisciplinare che parte dai Lied di Schubert), Josef Nadj (che riprende il suo titolo di debutto, Canard pekinois, reintitolato Dark Union dagli sloveni di En-Knap) i maestri internazionali più propensi a porre domande ai giovani che hanno decenni meno di loro.
Lo stesso Pašović costruisce uno spettacolo per millennials e con i millennials. Per che cosa daresti la vita? / What would you give your life for? si interroga su cause nobili, oppure malvagie, che hanno portato anche persone qualunque a sacrificarsi.
Molti sono gli input musicali. Di particolare interesse quelli che impegnano giovani musicisti a confronto con gli strumenti e i capolavori: la fisarmonica del lituano Martynas Levickis, il Bach e lo Chopin del pianista polacco Tymoteusz Jan Bies, l’Haendel di Francesca Aspromonte.
Nel panorama teatrale italiano Mittelfest 2018 individua l’ardore pop di ricci/forte (Tamerlan) e l’intuito emergente di Kepler-452 nel loro spettacolo di battesimo (Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso).
Inzirli / Vertigine (testo in friulano di Angelo Floramo, musiche del bosniaco Dino Sukalo, coreografie dell’ungherese Adrienn Hod) richiama gli spettatori all’alba, alle 4.00 del mattino, sui sentieri del parco di via Mulinuss e sulle rive del Natisone.
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direttore artistico: Haris Pašović
presidente Associazione Mittelfest: Federico Rossi