2011 – Nazioni e identità
Il 2011 è significativo. È proprio dal giugno di quest’anno che Cividale del Friuli entra a far parte del Patrimonio Unesco-World Heritage, individuata come una delle sette tappe del sito seriale I Longobardi in Italia insieme a Brescia, Spoleto, Benevento, Castelseprio-Torba, Campello, Monte Sant’Angelo.
Il riconoscimento è importante e offre alla città un momento di larga visibilità nazionale. Che rafforza anche le tradizionali due settimane del festival, a fine luglio. Nel 2011, inoltre, Mittelfest compie vent’anni e approfitta della doppia ricorrenza per ampliare i suoi orizzonti oltre la nuova vecchia Europa, ed estendere l’invito anche ad Armenia, Russia, Cina, Argentina. Accolte all’inaugurazione dal concerto italiano del mezzosoprano Luciana D’Intino.
Con La modestia, un testo del teatrista argentino Rafael Spregelburd, il regista Luca Ronconi è presente per la prima volta a Mittelfest e lo stesso vale per la Compagnia Accademica di Danza di Pechino, che incanta gli spettatori con l’affresco coreografico e acrobatico di La poesia del vento.
Ma il cuore geografico della manifestazione rimane poi sempre il centro del Continente. Come testimoniano il successo e l’entusiasmo, e anche qualche polemica, suscitati dal concerto, singolarmente pensato per Mittelfest, di Emil Kusturica, regista cinematografico ma anche musicista con la sua No Smoking Orchestra.
La memorabile serata non deve far trascurare il lavoro di selezione compiuto dai tre direttori (Bordon, Mansutti, Mramor) che nei rispettivi settori scandagliano ciò che di accreditato e ciò che di nuovo offre il panorama internazionale. Torna, ad esempio, a Cividale il regista croato Damir Zlatar Frey con la sua personale, onirica versione di Salome (dalla stesura di Oscar Wilde), mentre le scritture del tedesco Roland Schimmelpfennig (Il drago d’oro, per lo Slovensko Stalno Gledališče) e dello statunitense Will Eno (Lady Gray, con Isabella Ragonese, fa seguito a Tom Pain dello scorso anno) sono altrettante scoperte.
Il duduk, antico progenitore dell’oboe, è lo strumento con cui l’armeno Djivan Gasparyan riporta l’attenzione all’identità del suo popolo. Lo storico Lucio Caracciolo, il giornalista Pino Scaccia e il politologo Edward Luttwak sono le personalità che la rubrica di geopolitica Mittel_Incontri chiama intanto a riflettere sulle più recenti trasformazioni in Europa.
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direzione artistica: Furio Bordon, Claudio Mansutti, Walter Mramor
presidente Associazione Mittelfest: Antonio Devetag