Sparsi per il mondo, popoli e destini

Edizione 2002

18 > 28 luglio 2002

2002 – Sparsi per il mondo, popoli e destini

La prima lunga fase di Mittelfest, il decennio 1991-2001, forte di un’anima policentrica e costellato di progetti diversi, sembra concludersi nel 2002, quando il rinnovato Consiglio d’amministrazione imprime una svolta alla manifestazione. Non vengono più confermati Carlo De Incontrera, Mimma Gallina, Cesare Tomasetig, mentre a Pressburger si affiancano, in veste di consulenti, il regista Daniele Abbado, il musicologo Oreste Bossini, il progettista Antonio Calbi.

Segnale di cambiamento, per certi aspetti, è anche il formato del libro-catalogo che annualmente accompagna la manifestazione, e che nel 2002 ruota di 90°.

Non si estingue comunque il tema del viaggio, declinato nel modo che i tempi suggeriscono, e che il titolo sottolinea con l’immagine delle emigrazioni.

Sparsi per il mondo riprende l’idea del talk-show per far incontrare sul palcoscenico di piazza Duomo scrittori e artisti, ma anche uomini e donne della società civile, moderati dal giornalista Enrico Deaglio (in collegamento video c’è il cineasta polacco Krzysztof Zanussi, e c’è anche Marianna Biró Sweet, ungherese, figlia dell’inventore della penna biro). Inserti filmati, letture, canzoni di varie epoche, qualche attrazione sportiva, rappresentano il panorama attorno ai quali gli ospiti sono invitati a dibattere: la diaspora mondiale dei migliori ingegni del Centro-Europa.

La nuova direzione artistica dispiega anche nuove formule. Superdownload è il programma notturno di dopo-festival, coordinato dai gruppi di Area 06 di Roma. Nell’inedito spazio dell’ex macello, fino al mattino, generazionalmente, un “cartello” di sei realtà emerse durante gli anni ’90 mette mano a eventi performativi, dj e vj set, installazioni, incontri con nuovi scrittori e artisti, massaggi shatsu… Ancora da scoprire per il grande pubblico, compaiono in elenco Roberto Latini e il suo Fortebraccio Teatro, l’Accademia degli Artefatti e Fabrizio Arcuri, Ascanio Celestini con i suoi racconti, la scrittrice Elena Stancanelli, il coreografo Fabio Favale, la cineasta Anna De Manicor… Sono previste inoltre sedute spiritiche per mettersi in contatto con Beckett, Brecht, Artaud.

Il programma principale ospita anche altri nomi, destinati a rapida ascesa. Emma Dante (qui con Carnezzeria), l’ungherese Árpád Schilling (con Leonce e Lena), lo sloveno Matjaž Pograjc e il coreografo israelo-tedesco Avi Kaiser. Curata da Oreste Bossini, la sezione musica parte con mette le due serate dedicate a Bartók, ma chiude con i Quintorigo in concerto, primo gruppo pop ospite a Mittelfest.

Segno decisivo di cambiamento, nella serata finale è però il toccante lavoro documentario ideato dal regista belga Jacques Delcuvellerie, che trasporta il pubblico, attraverso la voce dei protagonisti, nelle fasi più terrificanti dell’eccidio che nel 1994 ha visto contrapporsi in Ruanda le due etnie dei Tutsi e degli Hutu. Nell’evocazione di altri eccidi – la Shoa europea e quello del popolo armeno – Rwanda 94 segna un allargamento dell’orizzonte del festival.

 

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direzione artistica: Giorgio Pressburger

con Daniele Abbado, Oreste Bossini, Antonio Calbi

presidente Associazione Mittelfest: Marino Plazzotta

Dal
Cartellone

Rwanda 94

 

 

Come si fa a raccontare un genocidio? Come si fa a trasformare un milione di morti in uno spettacolo? «Io non sono un’attrice, sono una sopravvissuta del genocidio del Rwanda, solo questo. Quello che vi racconterò sono solo sei settimane della mia vita».

2002

Mittelfest Città Festival

Il racconto di
Mittelfest 2002